Pietro Berti

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Anchorage

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giovedì 17 marzo 2011

Il Corpo forestale dello Stato



Il Corpo forestale dello Stato
Il Corpo forestale dello Stato, istituito nel 1822, è una forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare. La molteplicità dei compiti affidati alla Forestale affonda le radici in una storia professionale dedicata alla difesa dei boschi, che si è evoluta nel tempo fino a comprendere ogni attività di salvaguardia delle risorse agroambientali, del patrimonio faunistico e naturalistico nazionale. Il personale del Corpo ammonta a circa 8.500 unità. Il Corpo forestale è preposto alla sorveglianza dei Parchi, delle Aree Naturali Protette e delle 130 Riserve Naturali dello Stato, dove svolge progetti di ricerca e conservazione nonché attività di educazione ambientale. Discariche incontrollate, sversamenti illegali, inquinamento delle falde acquifere, distruzione e deturpamento delle bellezze naturali, incendi ed abusivismo edilizio sono solo alcuni dei fenomeni che impegnano il personale della Forestale in tutte le sue articolazioni territoriali, dai comandi stazione ai nuclei investigativi specializzati. Il Corpo forestale dello Stato svolge inoltre compiti di polizia venatoria per reprimere il bracconaggio e di controllo sulla pesca nelle acque interne. Garantisce anche l'applicazione della Convenzione di Washington che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e di flora minacciate di estinzione e opera per la prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. Oltre a questi impegni storici, la Forestale è chiamata ad operare su nuove frontiere per reprimere le frodi in danno alla sicurezza alimentare che rappresentano una minaccia a uno dei settori più importanti del sistema produttivo nazionale: l'agricoltura di qualità. Il Corpo forestale dello Stato si è dotato di tutti gli strumenti per garantire la sicurezza degli abitanti dei territori montani e degli amanti degli sport invernali. Competenze a tutto campo, che vanno dal monitoraggio del territorio innevato e della risorsa neve, alla prevenzione del rischio valanghe, fino alla vigilanza e al soccorso sulle piste da sci. La Forestale svolge funzioni di polizia giudiziaria e concorre a garantire l'ordine, la sicurezza pubblica e il pubblico soccorso.
Il Capo del Corpo forestale dello Stato è Cesare Patrone, nato a Buenos Aires il 14 aprile 1954. Laureato in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Nel 1981 entra a far parte dei ruoli del Corpo forestale dello Stato come funzionario. Fino al 1990 svolge servizio come capo dell'Ufficio tecnico presso il Parco Nazionale del Circeo. Dal 1992 al 1995 è prima funzionario addetto al Servizio II della Gestione ex ASFD (Azienda di Stato per le Foreste Demaniali) e poi Capo del Servizio V dove si occupa della gestione delle Riserve Naturali dello Stato. Nel 1995 frequenta il corso di formazione dirigenziale presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Nel 1996 viene nominato Primo Dirigente. Dal 19 febbraio 1997 al 12 giugno 1999 è capo della Divisione II dell'Ispettorato Generale del Corpo, occupandosi di gestire direttamente, in una posizione di vertice, la materia delle aree protette con particolare riferimento al cosiddetto "danno ambientale". E' stato anche Capo del Nucleo che sovrintende ai Coordinamenti Territoriali per l'Ambiente del Corpo forestale i quali svolgono la sorveglianza in tutti i parchi nazionali. Nel 1999 è nominato Capo Reparto Addestramento del personale della Scuola del Corpo forestale dello Stato. Dal 1997 al 1999 è stato professore a contratto presso l'Università degli Studi del Molise. Nel 2000 è nominato Coordinatore regionale del Corpo forestale dello Stato per l'Abruzzo. Dal 22 aprile 2002 è Presidente del Parco Nazionale della Majella. L'8 marzo 2004 è nominato Dirigente Superiore con decorrenza dal 1 gennaio 2003. Il 28 aprile 2004 il Consiglio dei Ministri lo nomina Dirigente Generale, Capo del Corpo forestale dello Stato. Coniugato con la signora Maria Pia, ha un figlio di nome Ilia.

Il Corpo forestale dello Stato trae le sue origini nelle "Regie patenti" di Carlo Felice di Savoia che il 15 ottobre del 1822 costituì l'Amministrazione forestale per la custodia e la tutela dei boschi. Con le "Regie patenti" del 15 dicembre 1833 il re Carlo Alberto diede nuovo impulso all'Amministrazione forestale piemontese e ne stabilì la riorganizzazione su base territoriale. A partire dalla proclamazione del Regno d'Italia, nel 1861, fu avviato il processo di unificazione della legislazione in materia forestale vigente negli Stati pre-unitari. Il 20 giugno 1877 fu stabilita la prima legge che individuava indirizzi unitari per regolare i tagli e le opere consentite sui terreni collinari e montanari e le prescrizioni cui i proprietari terrieri dovevano attenersi. Lo Stato iniziava a prendere coscienza della necessità di adottare misure adeguate per contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico. Il 2 giugno 1910, con la legge n. 277, cosiddetta legge "Luzzatti" veniva riorganizzato il Corpo Reale delle Foreste e veniva dato impulso all'acquisto di boschi e terreni per la costituzione del demanio forestale. L'Azienda di Stato per le Foreste Demaniali iniziava un lento e prezioso lavoro di preservazione di aree naturali di importante valenza ambientale. Il 30 Dicembre 1923, viene emanato il R.D. n. 3267 che rappresenta il primo e vero strumento normativo di tutela del territorio rurale e montano, attraverso la previsione del vincolo idrogeologico, la regolamentazione dell'utilizzo dei boschi e dei pascoli, il controllo dei dissodamenti e dei movimenti dei terreni, l'apertura delle strade e delle costruzioni. Nel 1926 viene soppresso il Corpo Reale delle Foreste e viene istituita la Milizia Nazionale Forestale che, durante il regime proseguirà l'opera di incremento del patrimonio boschivo, soprattutto con finalità a carattere produttivo. Negli anni '30 vengono creati i primi parchi nazionali e proseguono le opere idraulico forestali in numerose aree del paese. Il 12 marzo del 1948, con il D. Lgs. n. 804, nasce il Corpo forestale dello Stato, naturale prosecuzione dell'Amministrazione forestale. Ad esso vennero affidati i compiti di salvaguardare il patrimonio boschivo nazionale, di proseguire l'opera di sistemazione dei versanti e di vigilare sulle buone pratiche selvicolturali. Il 25 luglio del 1952, con la legge n. 991, "Legge della Montagna", venne avviata una politica organica di sviluppo delle zone montane, finalizzata a garantire migliori condizioni di vita attraverso la realizzazione di infrastrutture (strade, opifici, aziende agricole, sistemazione dei pascoli).


Anni 40 "il vivaio"
Negli anni '70, con le leggi n. 281 del 16 maggio 1970 e n. 382 del 22 luglio del 1975, vennero attribuite alle Regioni molte competenze del Corpo forestale dello Stato. E' a partire da quegli anni che lentamente viene meno l'aspetto tecnico ed inizia a prendere maggior peso l'attenzione nei confronti dei reati in materia ambientale. A partire dalla metà degli anni '70 il C.F.S. potenzia il sistema di lotta agli incendi boschivi, sperimentando, per la prima volta in Italia, l'impiego di aeromobili ad ala rotante nello spegnimento degli incendi. Negli anni '80, l'Amministrazione è entrata a far parte del comparto sicurezza, divenendo una delle cinque Forze di Polizia. Ad essa viene attribuito, tra l'altro, il concorso nell'espletamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. Con la costituzione del Ministero dell'Ambiente, gli agenti e gli ufficiali della Forestale vennero direttamente impegnati nella vigilanza e repressione delle violazioni compiute a danno dell'ambiente, impiegando il CFS per la tutela del patrimonio naturalistico nazionale. Il 22 settembre 1988, il nuovo Codice di procedura penale ha conferito al personale del Corpo Forestale le qualifiche di Ufficiali ed agenti di Polizia Giudiziaria. Il 6 dicembre 1991 fu emanata la legge quadro n. 394 sulle aree protette, che attribuì al CFS la sorveglianza dei territorio nelle aree protette di importanza nazionale ed internazionale. Il 24 febbraio 1992, la Legge n. 225, in tema di protezione civile, attribuì ulteriori compiti all'Amministrazione forestale, inserendo il Corpo come struttura operativa nazionale nell'ambito del Servizio di Protezione civile. Il sistema di lotta attiva agli incendi boschivi viene potenziato e il personale della Forestale viene impiegato in soccorso delle popolazioni colpite da calamità naturali. Nel 2000 sono entrate in vigore importanti norme che hanno avuto rilevanza per il Corpo forestale dello Stato: la nuova legge quadro sugli incendi boschivi n. 353; la legge n. 365 che individua il Corpo forestale quale struttura che concorre al monitoraggio del territorio per la prevenzione del dissesto idrogeologico, e il decreto legislativo 258 in materia di controllo sulle acque. Con la legge n. 78 del 2000 e la n. 128 del 2001, viene rafforzato l'inquadramento del Corpo forestale dello Stato all'interno del comparto sicurezza e il riordino delle carriere dei funzionari dell'Amministrazione e del personale non direttivo e non dirigente del CFS. Il 6 febbraio 2004, la legge n. 36, ha ribadito i compiti di polizia ambientale e forestale, nonché quelli di pubblica sicurezza e di protezione civile affidati al Corpo forestale dello Stato.

Il Patrono celebrato dai forestali il 12 luglio di ogni anno in tutta Italia è San Giovanni Gualberto. Il Santo patrono del Corpo visse intorno al Mille in Toscana, dove fondò numerosi monasteri tra cui quello di Vallombrosa, nei pressi di Firenze, considerato a ragione la culla della selvicoltura italiana. San Giovanni Gualberto visse in un periodo particolarmente difficile per la Chiesa, tribolata da episodi di malcostume e oggetto di forti critiche da gruppi monastici che proclamavano la necessità di un ritorno a costumi morigerati. I valori che venivano propugnati da questi gruppi erano la povertà, l'eremitismo e la vita apostolica. La lotta antisimoniaca fu l'impegno più duro e sofferto per San Giovanni Gualberto che arrivò a denunciare pubblicamente l'elezione simoniaca dell'abate Oberto presso il monastero di San Miniato. Per tale episodio Giovanni abbandonò Firenze, onde evitare ritorsioni, alla ricerca di un monastero "dove si potesse servire il Cristo secondo la Regola di S. Benedetto". Conobbe un lungo periodo di peregrinazioni tra Emilia e Toscana fino a quando non tornò in Toscana ed iniziò il duro lavoro di costituire le prime comunità cenobitiche, prima a Camaldoli e poi a Vallombrosa. Numerosi sono gli episodi tramandati dai cronisti dell'epoca che ricordano gli insegnamenti ed i segni divini che attraversarono la vita del Santo. Ciò che colpisce in Giovanni, però, sono due aspetti che acquistano particolare significato ai giorni nostri, caratterizzati dalla sfrenata corsa al successo ed al consumo: l'osservanza della povertà ed il lavoro manuale. L'abbandono dei beni materiali, la scelta di una vita di meditazione ed austerità erano accompagnate dal continuo prodigarsi per aiutare gli altri. I monaci vallombrosani furono attivi ed instancabili nei lavori più umili e faticosi, senza risparmiarsi. Attraverso il lavoro, infatti, essi ritenevano di raggiungere e vivere con pienezza la propria condizione di monaco. A seguito dell'editto di Costantino del 313 d. C. con il quale l'Imperatore riconosceva a chiunque il pieno diritto di professare la religione cristiana e poneva ufficialmente termine alle persecuzioni, furono i soldati romani, per primi, a fare proprio il concetto cristiano dell'amore ed ad affidarsi alle cure ed all'intercessione dei Santi patroni. Da allora questa tradizione si è evoluta ed è stata mantenuta fino ai giorni nostri, dove ogni arma o corpo dell'Esercito venera il proprio Patrono. Per i forestali, da sempre custodi e difensori dei boschi e della natura, la scelta è ricaduta su San Giovanni Gaulberto, poiché, come ricordato nella proclamazione ufficiale del 1951, egli "vivendo assiduo alla preghiera e all'esercizio della penitenza in una solitaria e silenziosa foresta dell'Appennino toscano, molto si dedicò insieme ai suoi monaci alla coltura dei boschi". Bibliografia (Compagnoni G. M. , 2000: "Attraverso le regioni forestali d'Italia", Fondazione S. Giovanni Gaulberto, Edizioni Vallombrosa - pag. 7-49)
Servizi e attività operative
Il Corpo forestale dello Stato è una forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare. Le sue molteplici attività sono coordinate a livello provinciale dai NIPAF (Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale) e a livello centrale dal NICAF (Nucleo Investigativo Centrale di Polizia Ambientale e Forestale). Il Nucleo Agroalimentare e Forestale (NAF), si occupa della sicurezza dei consumatori e della corretta applicazione dei regolamenti comunitari in materia agricola e forestale. Il Nucleo Investigativo Antincendi boschivi (NIAB), è stato istituito per la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi attraverso l'attività investigativa. Il Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA), opera per la tutela della fauna selvatica, il Nucleo Investigativo dei Reati in Danno agli Animali (NIRDA) è destinato alle attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. I nuclei di controllo CITES svolgono attività di controllo sul commercio internazionale delle specie di fauna e di flora minacciate di estinzione. Il servizio METEOMONT è stato istituito per incrementare le condizioni di sicurezza della montagna innevata attraverso la previsione e la prevenzione del pericolo valanghe e il servizio SAF (Soccorso Alpino Forestale) per la ricerca e il recupero di escursionisti e alpinisti in difficoltà. Il Corpo forestale dello Stato per lo svolgimento delle sue attività ricorre al supporto del servizio cinofilo destinato principalmente ad attività di protezione civile, di ricerca e soccorso di persone, del servizio a cavallo specializzato nella sorveglianza dei boschi e delle aree di interesse naturalistico e di quello nautico che si occupa della salvaguardia degli ecosistemi costieri, marini, fluviali e lacustri. I molteplici compiti affidati al Corpo forestale dello Stato sono sanciti dalla Legge di riordino n. 36 del 6 febbraio 2004.
Dossier Attività Operativa 2009 (2.82 MB).
Attività operativa primo semestre 2009 (25.47 KB).
Dossier Attività Operativa 2008 (12.26 MB).
Attività operativa 2008 (Estratto) (19.27 KB).
Politiche forestali comunitarie ed internazionali

Seminario MCPFE Camigliatello Silano maggio 2002
" ... Le foreste sono una delle basi della vita sulla terra. Sostenendo le foreste, noi sosteniamo la vita..." Le foreste si estendono per quasi quattro miliardi di ettari, quasi un terzo delle terre emerse, e sono indispensabili per la vasta gamma di beni e servizi che producono. La loro superficie viene, peraltro, stimata essere in costante diminuzione: l'ultimo rapporto su "Lo stato delle foreste del mondo" pubblicato dalla FAO nel marzo 2007, evidenzia come tra il 1990 ed il 2005 il pianeta abbia perduto il 3% circa della sua copertura forestale, ovvero una perdita netta di circa lo 0,2% annuo: quasi 20.000 ettari al giorno. Deforestazione e degradazione forestale, pertanto, rappresentano costanti minacce per il patrimonio forestale mondiale in quanto ne minano sia gli aspetti quantitativi che qualitativi. Alcune aree, tra cui l'Europa, sembra che abbiano recentemente rallentato o invertito tale tendenza, soprattutto in virtù delle mutate condizioni socio-economiche nonché delle politiche attuate dai vari Paesi. In occasione della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED), svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992, sono state avviate una serie di iniziative e di Convenzioni internazionali di natura prevalentemente ambientale: esse hanno riconosciuto il ruolo multifunzionale e cruciale delle foreste dal punto di vista economico, ecologico e sociale, nonché la necessità di una loro gestione congiunta per il bene delle presenti e future generazioni e per garantire gli equilibri biosferici. Tali azioni comuni sono negoziate e sviluppate a livello globale, europeo e comunitario e rappresentano, nel loro insieme, la politica forestale internazionale: ovvero una strategia che tende a raggiungere una gestione forestale sostenibile in ogni parte del globo. Una sorta di "puzzle forestale" articolato ed in continua evoluzione. In questa sezione del sito si trovano indicazioni ed aggiornamenti sulle principali azioni di politica forestale portate avanti dal Corpo forestale dello Stato, a vario titolo e nell'ambito di vari settori, sia a livello comunitario che internazionale. Sono messe, inoltre, a disposizione informazioni sul ruolo di vigilanza e controllo svolto dal CFS nell'attuazione delle convenzioni internazionali in materia ambientale, con particolare riferimento alla tutela delle foreste, nonché sulle principali iniziative ed eventi che ha organizzato in materia. La frase è tratta dalla Dichiarazione della Conferenza Ministeriale di Vienna, aprile 2003.

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