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Anchorage

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giovedì 10 marzo 2011

NATO







L'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO,[2] in francese Organisation du Traité de l'Atlantique du Nord, in sigla OTAN), è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa.
Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il 4 aprile 1949 ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno.
Indice[nascondi]
1 Il contesto in cui si sviluppò la decisione di istituire il Patto Atlantico
1.1 Il ponte aereo di Berlino
2 Il concetto informatore dell'Alleanza: la "difesa collettiva"
3 L'inizio della "guerra fredda"
4 La NATO oggi
5 Cronologia storica essenziale
6 Stati membri della NATO
6.1 L'allargamento
6.1.1 Piano d'azione per l'adesione (MAP)
6.1.2 Dialogo intensificato
7 Rapporto con paesi terzi
7.1 Partenariato Euro-Atlantico (EAPC)
7.2 Partenariato per la pace (PfP)
8 Struttura
8.1 Struttura politica
8.1.1 Segretari generali della NATO
8.2 Struttura militare
8.2.1 Cronotassi dei comandanti supremi alleati in Europa (SACEUR)
8.2.2 Flotta della NATO
8.3 Ex Comandi della Nato
9 Note
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
Il contesto in cui si sviluppò la decisione di istituire il Patto Atlantico[modifica]

I paesi membri della NATO
Il Patto Atlantico traeva origine dalla percezione che il cosiddetto mondo occidentale - costituito da USA, Canada, Regno Unito, Francia, Scandinavia e molti Paesi dell'Europa che, al termine della seconda guerra mondiale erano entrati nella sfera di influenza USA - stava cominciando ad avere tensioni nei confronti dell'altro paese vincitore della guerra, ossia l'Unione Sovietica con suoi Paesi satellite.Iniziava, infatti, a svilupparsi nelle opinioni pubbliche occidentali, il timore che il regime comunista sovietico potesse "non accontentarsi" della spartizione geografica generata, al termine della Guerra, da varie conferenze di pace e che, radicalizzando i contenuti ideologici della dottrina socialista, volesse iniziare una politica espansionista per l'affermazione globale del Socialismo.Ciò generò un movimento di opinione che, anche grazie alle varie attività in tal senso organizzate dagli Stati Uniti iniziò a svilupparsi in modo generalizzato nei Paesi occidentali e che identificò una nuova assoluta necessità per garantire la sicurezza del "loro mondo" dalla minaccia comunista: quella di allearsi e di mettere a fattor comune i propri dispositivi di difesa, per reagire "come un sol uomo" ad un eventuale attacco.
Il ponte aereo di Berlino[modifica]
Tale sentimento ebbe una significativa spinta dopo i fatti di Berlino del 1948. La città tedesca, simbolo del nazismo e Capitale della Germania hitleriana, dopo Yalta venne a trovarsi nel territorio della Germania Est, ossia sotto influenza sovietica, e venne suddivisa in 4 zone, tre delle quali controllate dai Paesi occidentali e la quarta (la parte orientale della città) dall'Unione Sovietica. Berlino Est divenne Capitale della Germania Est.Dopo alcuni mesi durante i quali i sovietici avevano iniziato a manifestare disagio e dissenso sulla situazione territoriale e logistica "anomala" di Berlino (enclave occidentale in territorio orientale), il 24 giugno 1948 decisero di chiudere il corridoio terrestre attraverso il quale Berlino Ovest era connessa al mondo occidentale, impedendo, di fatto, il suo approvvigionamento logistico: il successivo ponte aereo organizzato dal mondo occidentale per assicurare la sopravvivenza della popolazione di Berlino Ovest è entrato nella storia.La vicenda dell'"assedio" a Berlino Ovest ebbe una presa incredibile sulle popolazioni occidentali, e, di fatto, rese matura la decisione di istituire un'Alleanza del mondo occidentale contro la minaccia sovietica.
Il concetto informatore dell'Alleanza: la "difesa collettiva"[modifica]
Il concetto informatore di questa nuova "Alleanza" era quello della difesa collettiva, riportato nell'Art. 5, che recita:
« Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall'articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l'uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell'area Nord Atlantica. »
Questa misura era concepita in modo tale che se l'Unione Sovietica avesse lanciato un attacco contro uno qualsiasi dei paesi membri, questo sarebbe stato trattato da ciascun paese membro come un attacco diretto, ed era rivolta soprattutto a una temuta invasione sovietica dell'Europa occidentale. Le trattative si svolsero tra i firmatari del trattato di Bruxelles (Regno Unito, Francia e Benelux), Stati Uniti, Canada, Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogallo ed Italia. L'Unione Sovietica protestò vivacemente, affermando la natura aggressiva nei suoi confronti del Patto. Da lì a pochi anni essa avrebbe dato vita ad un'Alleanza militare contrapposta alla NATO: il Patto di Varsavia.
La creazione degli organi politici dell'Alleanza Atlantica impiegò circa un anno di lavori, tra il maggio 1950 e lo stesso mese del 1951; nelle riunioni a Londra ed a Bruxelles i ministri degli Esteri si accordarono per la creazione di un Consiglio Permanente, dotato di potere esecutivo, affiancato da tre comitati, di difesa economica e finanziaria, di difesa e militare, inglobati poi nel Consiglio Permanente nella conferenza di Londra del maggio 1951.
L'inizio della "guerra fredda"[modifica]

Per approfondire, vedi le voci Guerra fredda e Organizzazione Gladio.
Con la nascita del Patto di Varsavia iniziò la "Guerra fredda", così definita in quanto, in realtà, mai combattuta sul campo, ma per la quale i due blocchi prepararono i loro dispositivi militari in modo così meticoloso e credibile che fu sviluppato il concetto di "deterrenza" (attuato anche con armi nucleari potenzialmente distruttive per l'umanità intera). Dopo la caduta del muro di Berlino, la NATO ha radicalmente cambiato la sua "visione strategica", avviando un processo di radicale trasformazione. Dopo i fatti dell'11 settembre 2001 è avvenuto un nuovo cambiamento nelle strategie dell'Alleanza, che adesso, a processo di trasformazione ormai compiuta, si configura come l'organizzazione mondiale principale per la lotta effettiva al terrorismo internazionale.
Il disposto dell'art. 5 del Trattato, mai attuato durante la Guerra fredda, venne invocato per la prima volta nella storia il 12 settembre 2001 dagli Stati Uniti, in risposta all'attacco terroristico del giorno precedente a New York.
Attualmente, fanno parte della NATO 28 Paesi.
La NATO oggi[modifica]

Questa voce o sezione sull'argomento guerra è ritenuta non neutrale.
Motivo: Questa sezione esprime, in alcuni passaggi, dei giudizi.
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
In tale quadro, sono inoltre da considerare diversi elementi, che contraddistinguono la NATO come un'Organizzazione democratica tout-court, assoluta garanzia per il mantenimento delle sopracitate condizioni anche negli anni a venire:
ogni attività dell'Alleanza avviene sulla base di decisioni prese a consenso unanime, anche ai livelli organizzativi più bassi;[senza fonte]
ogni paese contribuisce alle capacità militari della NATO secondo un rigido principio di volontarietà;
le truppe o i materiali messi a disposizione della NATO dalle varie Nazioni sono sotto comando permanente della nazione che li esprime, e vengono assegnati alla NATO, ed impiegati da un Comandante NATO, solo in caso di necessità;
le truppe assegnate alla NATO durante un'operazione (per esempio, ISAF) vengono impiegate dal comandante NATO secondo criteri di impiego delle truppe definiti in un piano operativo (OPLAN) approvato a livello di Comando strategico (Comando Alleato per le operazioni, Allied Command Operations, ACO). Tuttavia, le "regole di ingaggio (rules of engagement, ROE), ossia la caratterizzazione pratica delle azioni militari, sono espressamente concordate con il Governo della Nazione di appartenenza delle truppe che, per verificarne la loro osservanza, mantiene nell'Area di Operazioni un proprio Rappresentante Nazionale di alto livello (Senior National Representative, SNR);
i costi di funzionamento dell'Alleanza sono ripartiti tra i paesi membri in funzione dei loro PIL;
nessuna attività (operativa, logistica e addestrativa) viene operata in ambito NATO senza che sia preceduta da un'apposita votazione in cui ogni paese membro esprime la propria volontà;
in un quadro in cui gli Stati Uniti esercitano in ambito NATO un indiscutibile ruolo di guida, tutti i paesi membri della NATO hanno la stessa importanza. Ognuno di essi esprime un voto nei vari momenti decisionali ed ogni Paese membro può impedire che una decisione venga presa (anche quella più importante) attraverso l'uso del veto;

soldati italiani inquadrati in ISAF proteggono un compagno ferito
Attualmente, la NATO rappresenta l'unico strumento operativo effettivo nelle mani dell'ONU per il pratico assolvimento delle decisioni afferenti interventi attuati ex capitolo VI e capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, con la completa garanzia del rispetto delle convenzioni internazionali di diritto bellico e delle operazioni militari;
Cronologia storica essenziale[modifica]

I confini della NATO (blu) e del Patto di Varsavia (rosso)

La NATO in Europa nel 1973.
17 marzo 1948: Benelux, Francia, e Regno Unito firmano il Trattato di Bruxelles, creando quindi l'Unione dell'Europa Occidentale (UEO) che è il precursore dell'accordo NATO.
4 aprile 1949: Il Trattato NATO viene firmato a Washington da 12 Stati membri fondatori e cioè Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti.
14 maggio 1955: Il Trattato del Patto di Varsavia viene firmato a Varsavia (Polonia) dall'Unione Sovietica e dai suoi stati satelliti allo scopo di controbilanciare la NATO. Entrambe le organizzazioni si fronteggiarono durante tutta la Guerra Fredda.
1966: Charles de Gaulle decide l'uscita della Francia dal comando militare NATO per poter perseguire il proprio programma di difesa nucleare. Questo fatto accelera il trasloco del quartier generale NATO da Parigi a Bruxelles, che avviene il 16 ottobre 1967. Mentre il quartier generale politico si trova a Bruxelles, il quartier generale militare (SHAPE, ovvero Supreme Headquarters Allied Powers Europe), si trova poco più a sud, nella città di Mons.
31 marzo 1991: Finisce il Patto di Varsavia. Viene dissolto ufficialmente il 1º luglio.
8 luglio 1997: Tre Paesi ex-comunisti, Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca, vengono invitati ad unirsi alla NATO nel 1999 in base alla decisione del 10 gennaio 1994 al vertice di Bruxelles di agevolare l'allargamento agli altri Paesi europei.
24 marzo 1999: La NATO vede il suo primo impiego militare durante la guerra del Cossovo[3], dove per 11 settimane conduce, senza l'iniziale autorizzazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e sulla base del concetto giuridico internazionale di "ingerenza umanitaria" in soccorso delle popolazioni cossovare oggetto di pulizia etnica da parte serba - una campagna di bombardamenti contro la Jugoslavia, composta ormai soltanto da Serbia e Montenegro che terminerà l'11 giugno 1999 (Operazione Allied Force).
12 settembre 2001: La NATO invoca, per la prima volta nella sua storia, l'articolo 5 che stabilisce che ogni attacco a uno stato membro è da considerarsi un attacco all'intera alleanza. Questo avviene in risposta all'attacco terroristico dell'11 settembre.[4]

Vertice della NATO 2002 a Praga (Repubblica Ceca)
28 maggio 2002 Viene avviata la "collaborazione per la pace" (Partnership for Peace, PfP) con la Russia.
21 novembre 2002: Durante il vertice di Praga (Repubblica Ceca) altri sette Stati sono invitati ad aprire dei colloqui per l'unione all'Alleanza: Estonia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Slovacchia, Bulgaria e Romania.
10 febbraio 2003: Francia e Belgio rompono la procedura del tacito assenso riguardante la tempistica delle misure protettive a favore della Turchia in caso di una possibile guerra con l'Iraq. La Germania, pur non usando il suo diritto di rompere la procedura, annuncia il suo supporto al veto.
16 aprile 2003: La NATO accetta di prendere il comando, in agosto, dell'ISAF (International Security Assistance Force) in Afghanistan. La decisione viene presa su richiesta della Germania e dei Paesi Bassi, che guidavano l'ISAF al momento dell'accordo. Il progetto viene approvato all'unanimità. Il passaggio del controllo alla NATO avvenne l'11 agosto, ed è, nella storia della NATO, la prima missione al di fuori dell'area nord-atlantica.

Lo stemma dell'Operazione ISAF sotto Comando NATO.
19 giugno 2003: Inizia una radicale ristrutturazione dottrinale ed organizzativa della NATO. Viene creata un'organizzazione militare bicipite: sono infatti istituiti ACO (Allied Command for Operations), con sede in Europa e responsabile delle Operazioni correnti e ACT (Allied Command for Transformation), con sede negli Stati Uniti e responsabile della definizione delle strategie future.
29 marzo 2004: Si completa il processo di adesione di Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. È il quinto e più grande allargamento nella storia dell'alleanza.
Dal 2007 due italiani rivestono importanti ruoli di vertice, il segretario generale delegato è l'ambasciatore Claudio Bisogniero, e il presidente del comitato militare è l'ammiraglio Giampaolo Di Paola.
Nel 2008 Albania e Croazia sono state ufficialmente invitate a far parte dell'Alleanza. La Repubblica di Macedonia, invece, è stata momentaneamente esclusa per motivi di discordia con la Grecia.
Nel marzo 2009 la Francia ha annunciato, dopo 43 anni di assenza, di voler rientrare nel Comando Militare Integrato dell'Alleanza (eliminando così le storiche rivalità gaulliste con gli americani durante la Guerra Fredda e le difficili relazioni del 2003 riguardo alla guerra in Iraq).
Nell'aprile 2009 l'Albania e la Croazia hanno completato il processo di adesione: è il sesto allargamento nella sessantennale storia dell'Alleanza Atlantica.
Stati membri della NATO[modifica]
I membri della NATO sono attualmente 28. 21 di questi sono anche membri dell'Unione Europea, mentre 24 di questi sono membri a vario titolo (membri effettivi, membri associati, paesi osservatori, partner associati) dell'Unione dell'Europa Occidentale (UEO) che con il Trattato di Lisbona è passata sotto il controllo UE. Per questo negli ultimi anni il peso dell'UE è andato sempre più in crescendo nelle decisioni Nato. Di seguito l'elenco dei 28 membri.



L'allargamento[modifica]

Mappa cronologica delle adesioni alla NATO.

L'allargamento della NATO nell'Europa dell'Est.
L'articolo X del Trattato del Nord Atlantico descrive come gli stati possano entrare nella NATO:[5]
« I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica ad aderire a questo trattato. Qualsiasi Stato così invitato può diventare un membro dell'organizzazione depositando il proprio atto di adesione al Governo degli Stati Uniti d'America. Il Governo degli Stati Uniti d'America informerà ciascun membro del deposito di tale atto di adesione. »
Questo articolo pone due limiti generali agli stati per l'accesso:
solo stati europei sono candidabili per l'ingresso
i candidati devono essere approvati da tutti i membri attuali
Il secondo criterio significa che ciascun stato membro ha diritto di veto, ovvero può decidere di porre delle condizioni per l'ingresso di un paese. In pratica la NATO ha formulato un insieme di criteri-base che devono essere soddisfatti per aspirare all'accesso, ma in alcuni casi ci possono essere dei criteri aggiuntivi. I casi più importanti sono:
La Turchia blocca l'ingresso di Cipro fino a che la disputa sull'isola con la Grecia non sarà risolta. D'altra parte Cipro si oppone all'ingresso della Turchia nell'Unione europea.
La Grecia si oppone all'ingresso della Macedonia fino a che non avrà cambiato nome, poiché questo nome indica una propria regione interna e non vuole che ci siano fraintendimenti di nessun tipo.
Non è invece mai stato un criterio riconosciuto quello secondo cui la NATO non si sarebbe estesa ad Est se l'URSS avesse consentito l'unificazione della Germania: questa rivendicazione russa[6] del contenuto di un colloquio tra Gorbacev e James Baker, infatti, non è mai stata accettata dalla diplomazia USA[7], che anzi negli anni Novanta sfidò l'irritazione russa propiziando l'ingresso della Polonia, dell'Ungheria e della Repubblica Ceca nell'Alleanza.
Piano d'azione per l'adesione (MAP)[modifica]
Come procedura per i paesi che vogliono aderire (pre-adesione) esiste un meccanismo chiamato Piano d'azione per l'adesione o Membership Action Plan (MAP) che fu introdotto nel summit di Washington del 23-25 aprile 1999. La partecipazione al MAP prevede per un paese la presentazione di un rapporto annuale sui progressi fatti nel raggiungere i criteri stabiliti: la NATO provvede poi a rispondere a ciascun paese con suggerimenti tecnici e valuta singolarmente la situazione dei progressi.
Questi paesi sono all'interno del MAP:
Macedonia dall'aprile 1999
Montenegro dal dicembre 2009
È previsto che entrino nel MAP i seguenti paesi:
Ucraina
Georgia
Bosnia-Erzegovina
Dialogo intensificato[modifica]
L'altro meccanismo di pre-adesione è il Dialogo intensificato o Intensified Dialogue che è visto come passo precedente prima di essere invitati al MAP.
I paesi attualmente in questa fase sono:
Ucraina dall'aprile 2005 a seguito della decisione nel maggio 2002 del Presidente Leonid Kuchma di voler aderire all'Alleanza Atlantica
Georgia dal settembre 2006
Montenegro dall'aprile 2008
Bosnia-Erzegovina dall'aprile 2008
Serbia dall'aprile 2008 (la Serbia è stata invitata ad entrare nel programma quando lo riterrà opportuno)
Rapporto con paesi terzi[modifica]


██ Stati membri NATO
██ Stati EAPC - PfP
██ Stati del Dialogo mediterraneo
Un doppio schema tecnico-diplomatico di accordi è stato creato per aiutare la cooperazione tra i membri NATO e altri "paesi partner".
Partenariato Euro-Atlantico (EAPC)[modifica]
Il Partenariato Euro-Atlantico o Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC) fu creato il 27 maggio 1997 al vertice di Parigi ed è un forum di regolare consultazione, coordinamento e dialogo tra la NATO e i partner esterni. È la diretta conseguenza del partenariato per la pace. I 23 paesi partner sono:
Ex repubbliche sovietiche:
Armenia
Azerbaigian
Bielorussia
Kazakistan
Kirghizistan
Georgia
Moldavia
Russia (attualmente i temi caldi del Consiglio NATO-Russia sono: lotta al terrorismo internazionale con speciale riguardo alla stabilizzazione e messa in sicurezza dell'area Afghanistan-Pakistan, progressivo disarmo nucleare con anche il problema dello scudo missilistico in Europa dell'Est e il cruciale fattore Iran, questione del precipitoso allargamento NATO a Georgia e Ucraina e quindi a ridosso dei confini russi del c.d."Near Abroad")
Tagikistan
Turkmenistan
Ucraina
Uzbekistan
Paesi neutrali con economia di mercato durante la guerra fredda:
Austria
Finlandia
Irlanda
Malta (è entrata nel PfP nell'aprile 1995, ma il suo governo ritirò l'adesione nell'ottobre 1996 e decise di riaffiliarsi il 20 marzo 2008. La NATO l'accetta durante il summit di Bucarest del 3 aprile 2008.)
Svezia
Svizzera
Paesi neutrali con economia socialista durante la guerra fredda
Bosnia-Erzegovina
Macedonia
Montenegro
Serbia
Paesi "in attesa":
Cipro l'ammissione al PfP è bloccata dalla Turchia, per via della disputa con la Grecia.
Partenariato per la pace (PfP)[modifica]
Il Partenariato per la pace o Partnership for Peace (PfP) fu creato nel 1994 ed è basato su relazioni individuali e bilaterali tra la NATO e il paese partner: ciascuno stato può decidere l'intensità della collaborazione. È stato il primo tentativo di dialogo della NATO con paesi esterni, ma ora è considerato il "braccio operativo" del partenariato Euro-Atlantico.
Struttura[modifica]
Come già detto, la NATO rappresenta non soltanto una mera iniziativa di cooperazione militare, ma si configura come fondamentale strumento di collaborazione politica tra i Paesi membri, soprattutto nell'ambito dei processi decisionali afferenti materie di politica estera.Per questo motivo, la NATO ha una duplice struttura: politica e militare. In linea con quanto accade normalmente nell'ambito dei Sistemi istituzionali democratici dei Paesi membri, anche in questo caso la parte militare ha una posizione subordinata rispetto a quella politica, che, nelle sue diverse articolazioni, è espressione diretta della volontà dei popoli dei Paesi membri.
Struttura politica[modifica]

Vertice dei Ministri della Difesa a Poiana Braṣov (Romania) nel 2004.
L'Alleanza è governata dai suoi 28 Stati membri, ognuno dei quali ha una delegazione presso la sede centrale della NATO a Bruxelles. Il più anziano membro di ciascuna delegazione è chiamato "Rappresentante permanente". L'organizzazione politica della NATO è basata sulla regola del consenso unanime e comprende:
il Consiglio del Nord Atlantico (North Atlantic Council, NAC), è formato dai Rappresentati permanenti ed è l'organismo con l'effettivo potere politico all'interno della NATO. Si riunisce almeno una volta a settimana e occasionalmente vengono realizzati con l'integrazione di Ministri degli esteri, Ministri della difesa o Capi di stato e di governo: questi incontri sono quelli in cui solitamente l'alleanza prende le decisioni politiche più importanti.
il Segretario generale (Secretary General, NATO SG) proviene da uno dei Paesi membri europei. presiede il Consiglio e rappresenta la NATO a livello internazionale, ed è affiancato dal Vice Segretario generale (Deputy Secretary General, NATO DSC). [8]
l'Assemblea parlamentare (Parliamentary Assembly), è formata da legislatori dei parlamenti dei Paesi membri integrati da quelli di 13 paesi associati. È ufficialmente una struttura parallela ma staccata dalla NATO: il suo scopo è quello di riunire deputati dei paesi NATO per discutere di temi relativi alla sicurezza e alla difesa.



Struttura militare[modifica]



L'organizzazione militare della NATO comprende:
il Comitato militare (Military Committee, MC), è formato dai Rappresentati militari dei Paesi membri ed ha il compito di decidere le linee strategiche di politica militare della NATO. Provvede inoltre alla guida dei Comandanti strategici, i cui rappresentanti partecipano alle sedute del Comitato, ed è responsabile per la conduzione degli affari militari dell'Alleanza. Il Rappresentante militare è l'altra figura rilevante della delegazione permanente dei Paesi membri presso la NATO ed è un ufficiale con il grado di Generale di Corpo d'Armata o corrispondente che proviene dalle forze armate di uno dei ciascun paese membro.
Presidente del Comitato militare (Chairman of the Military Committee): presiede il Comitato, dirige le operazioni militari della NATO e coordina i due Comandi strategici. La carica è attualmente ricoperta dall'Ammiraglio italiano Giampaolo Di Paola, già Capo di Stato Maggiore della Difesa fino al 12 febbraio 2008.
Prima del 2003 i due comandi strategici erano:
il Comandante supremo alleato europeo o Supreme Allied Commander Europe (SACEUR)
il Comandante supremo alleato atlantico o Supreme Allied Commander Atlantic (SACLANT)
Attualmente, dopo l'abolizione dei sopracitati Comandi, esistono due comandi strategici:
il Comando alleato per le operazioni alleate (Allied Command Operations, ACO), responsabile della condotta delle operazioni NATO a livello mondiale;
il Comando Alleato per la trasformazione (Allied Command Transformation, ACT), responsabile della redazione delle strategie future e dell'elaborazione della dottrina operativa, logistica ed addestrativa NATO.
Entrambi i Comandanti sono sempre di nazionalità USA.
Il Comandante di ACO mantiene il titolo di SACEUR ed è di stanza al Quartier Generale Supremo Alleato in Europa (Supreme Headquarters Allied Powers Europe, SHAPE) sito a Casteau, cittadina belga vicino a Mons.
Il comandante di ACT è, invece, di stanza a Norfolk, Virginia, USA.
Cronotassi dei comandanti supremi alleati in Europa (SACEUR)[modifica]
Dwight D. Eisenhower: 2 aprile, 1951 - 30 maggio, 1952
Matthew Ridgway: 30 maggio, 1952 - 11 luglio, 1953
Alfred Gruenther: 1º luglio, 1953 - 20 novembre, 1956
Lauris Norstad: 20 novembre, 1956 - 1 gennaio, 1963
Lyman Lemnitzer: 1 gennaio, 1963 - 1º luglio, 1969
Andrew Goodpaster: 1º luglio, 1969 - 15 dicembre, 1974
Alexander Haig: 15 dicembre, 1974 - 1º luglio, 1979
Bernard Rogers: 1º luglio, 1979 - 26 giugno, 1987
John Galvin: 26 giugno, 1987 - 23 giugno, 1992
John Shalikashvili: 23 giugno, 1992 - 22 ottobre, 1993
George Joulwan: 22 ottobre, 1993 - 11 luglio, 1997
Wesley Clark: 11 luglio, 1997 - 3 maggio, 2000
Joseph Ralston: 3 maggio, 2000 - 17 gennaio, 2003
James L. Jones: 17 gennaio, 2003 - 2006.
John Craddock: 2006 - 2009.
James G. Stavridis: 2009
Nota: a partire da Ridgway tutti i SACEUR sono stati contemporaneamente anche Comandante in capo del comando statunitense in Europa (già CINCEUR ora USEUCOM)
Flotta della NATO[modifica]
Standing NATO Maritime Group 1
Standing NATO Maritime Group 2
Standing NATO Response Force Mine Countermeasures Group 1
Standing NATO Response Force Mine Countermeasures Group 2
Ex Comandi della Nato[modifica]
Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa di Verona
Note[modifica]
^ (EN) NATO handbook: The military budget su nato.int
^ La sigla della denominazione inglese è la sigla utilizzata correntemente nella lingua italiana.
^ Vedi DOP. La pronuncia classica, Còssovo /ˈkɔssovo/, è variamente attestata: cfr. «La battaglia di Còssovo in cui l'impero di Serbia perì» (Giosuè Carducci); «Ti chiaman di Còssovo al piano» (Gabriele d'Annunzio). L'accentazione Cossòvo /kosˈsɔvo/, all'albanese, è invece priva di riscontro storico, sebbene attestata nell'uso giornalistico contemporaneo. Del resto, Cossovo è un nome serbo (Kosovo Polje, la "Piana dei Merli").
^ (EN) Comunicato stampa NATO - (2001) 124 - 12 settembre 2001
^ Trattato del Nord Atlantico, Washington D.C., 4 aprile 1949
^ Bradley, Bill, "A Diplomatic Mystery", in Foreign Policy no. 174 (September 2009): 30.
^ Sarotte, Mary Elise, "Not One Inch Eastward? Bush, Baker, Kohl, Genscher, Gorbachev, and the Origin of Russian Resentment toward NATO Enlargement in February 1990", in Diplomatic History, 34, no. 1 (January 2010): 119-140.
^ La nomina di Anders Fogh Rasmussen nel 2009 è stata particolarmente difficoltosa, in quanto aveva incontrato inizialmente la forte opposizione della Turchia. Solo grazie al decisivo intervento del Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi (avvenuto in modo molto "visibile" durante il vertice NATO di Strasburgo) la situazione si è risolta e la nomina ha potuto avere luogo. Al riguardo, vedere http://euobserver.com/13/27915 e http://www.todayszaman.com/tz-web/detaylar.do?load=detay&link=171626.
Voci correlate[modifica]
Alfabeto fonetico NATO
codifica NATO
Condivisione nucleare
Decorazione della NATO
Gradi degli eserciti della NATO
Patto di Varsavia
Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa
Unione Europea Occidentale
Unione Europea
Politica estera e di sicurezza comune
Nato-Pol
Altri progetti[modifica]
Wikisource contiene opere originali sulla NATO
Wikimedia Commons contiene file multimediali su NATO
Articolo su Wikinotizie: Vertice NATO: riflettori puntati sull'Afghanistan e l'allargamento 3 aprile 2008
Collegamenti esterni[modifica]
Sito web istituzionale
Alasdair, Roberts (2002/2003). NATO, Secrecy, and the Right to Information. East European Constitutional Review 11/12 (4/1): pp.86-94 (in inglese). URL consultato il 23-12-2009.



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